ll Marketing applicato al senso dell’udito è noto come marketing uditivo.
La musica è da sempre uno strumento usato per stimolare, persuadere, generare emozioni e rinforzare la brand image.
Tutti noi associamo una musica, o una canzone a momenti belli o meno belli della nostra vita.
Si tratta di un potente stimolo emotivo: lo stimolo uditivo richiama la memoria della visione, e riaffiorano così immagini e ricordi.
Uno studio dell’Università di McGill afferma che il cervello umano decifra molto più rapidamente i suoni associati a emozioni rispetto ad altri tipi di contenuti. Il suono aiuta a contestualizzare l’emozione.
La musica è da sempre un canale strategico per arrivare al cuore di tutti: per esempio, è più facile ricordare la canzone di uno spot rispetto all’annuncio che si sta vedendo.
Chi è della mia generazione, sicuramente ricorderà la pubblicità della Pasta Barilla, e quella musica che è stata per lungo tempo associata al brand, e solo ad ascoltarne le prime note si rievocava l’immagine tenera e famigliare della bimba che salvava un gattino dalla strada.
La pubblicità utilizza jingle, ovvero musiche composte appositamente, oppure spot song, cioè brani già esistenti che vengono contestualizzati all’interno di un messaggio pubblicitario, che naturalmente deve essere coerente.
Molti brand, pensiamo a Heineken o Coca-Cola, hanno negli anni utilizzato la musica per promuoversi attraverso festival ed eventi.
Alcuni locali, come Buddha Bar a Parigi o Cafè del Mar a Ibiza, devono la loro notorietà alle compilation che portano il loro nome.
E nel negozio fisico?
Nei negozi fisici la musica può influire sia sullo stato d’animo dei clienti, invogliandoli ad acquistare di più. Ma, come tutte le cose, anche la musica va dosata nella giusta misura.
Prima di tutto, occorre scegliere in funzione del target.
Per esempio cosa penseresti se alla lezione di Yoga mettessero musica Heavy Metal? Non è quello che si aspetta chi frequenta un centro di Yoga.
Così accade in un negozio qualsiasi. Bisogna cercare un equilibrio tra la brand image, i valori che si vogliono trasmettere e trovare la musica adeguata per creare un clima perfetto.
Iniziamo col dire che il silenzio fa sentire il cliente a disagio. La musica è pertanto fondamentale, perché rilassa, e distrae dal passare del tempo. E tipicamente, più tempo passa il cliente in negozio, più alte sono le probabilità che avvenga l’acquisto. Ancora di più in un bar o ristorante, in cui le consumazioni sono direttamente proporzionali al tempo di permanenza.
Attenzione però. Se vogliamo distrarre dal passare del tempo, utilizzeremo brani lenti, o musica classica. La musica veloce genera euforia, ma accelera anche la circolazione all’interno del negozio: è adatta a un target giovane, che ha un approccio all’acquisto più veloce.
Possiamo quindi utilizzare la musica, oltre che per farlo sentire a proprio agio, anche per guidare il nostro cliente. Molte aziende già lo fanno. Delta Airlines per esempio utilizza una musica veloce e ritmata per velocizzare le operazioni di imbarco.
Oppure, suonare musica natalizia durante le festività, stimola necessariamente l’acquisto di regali.
Cosa tenere a mente, quindi?
Che la musica è in grado di suscitare emozioni, ed è fondamentale se vogliamo far sentire il nostro cliente a proprio agio. Va sempre scelta però in funzione del nostro cliente target e dei nostri obiettivi di vendita.